Model testing

Giovani Peer Educator all’opera nei paesi partner: Sperimentazione locale delle attività per l’educazione al patrimonio culturale previste dal Modello HEROES

Alla fine di Giugno 2021 la sperimentazione delle attività di peer-education per l’educazione al patrimonio culturale previste dal Modello HEROES sono state portate a termine con successo in ogni paese partner. Il Modello, basato sui principi dell’apprendimento tra pari e dell’approccio non-formale, è composto da apposite Linee Guida per insegnanti ed educatori culturali e da una proposta educativa concreta finalizzata a fornire loro utili spunti per la messa in atto di azioni che promuovano la conoscenza, la protezione e l’accessibilità del patrimonio attraverso una metodologia innovativa definita a livello europeo che stimoli l’attivo coinvolgimento dei ragazzi.

Le attività di testing hanno seguito la fase laboratoriale (workshop) durante la quale gli insegnanti e gli educatori culturali hanno esplorato come i principi della peer-education potessero essere concretamente combinati con quelli dell’educazione al patrimonio culturale.

La fase di sperimentazione ha visto coinvolti studenti e docenti di scuola secondaria ed educatori dei tre paesi partner (Italia, Grecia e Spagna) che hanno realizzato diverse attività stimolanti, creative e interattive alla scoperta del patrimonio tangibile e intangibile dei loro territori.

La proposta educativa del Modello HEROES - sviluppata con i contributi di ogni organizzazione partner - si articola in una serie di attività volte a rendere gli studenti protagonisti attivi del loro percorso di apprendimento e l'educazione ai beni culturali una leva coinvolgente a sostegno della conoscenza, dello sviluppo individuale, dell'interculturalità e della cittadinanza attiva.

Le attività testate ad Atene, Malaga e Firenze sono state:

  • Caccia al tesoro nell'antica Grecia” (EKEDISY): un percorso alla scoperta della storia greca antica e del patrimonio tangibile di Atene, con l'obiettivo di conoscere I diversi periodi della storia locale e I suoi capolavori;

  • La “Virgen de la Victoria de Málaga” (UMA), un'attività incentrata sull'icona della Vergine della VIttoria tra arte antica e contemporanea. Partendo da uno studio sul Santuario e sulla Cattedrale di Malaga dedicati alla Vergine e sul Museo Jorge Rando, dove è custodita la reinterpretazione contemporanea della sua immagine (ad opera di Jorge Rando), i ragazzi hanno realizzato opere creative originali con al centro questa figura sacra;

  • Gli “Ambasciatori Digitali dell'Arte” (Gallerie degli Uffizi), per la creazione di brevi video il cui tema fosse il patrimonio culturale come motivo di ispirazione per la ripartenza del Paese. Partendo da opere o motivi presenti nei musei locali oggetto dei loro video i ragazzi hanno dato la loro interpretazione del tema seguendo la loro sensibilità e personale creatività;

  • FIRENZE the Right Way 2.0” (Istituto Marco Polo), il centro storico di Firenze è oggetto di questa attività dove gli studenti sono stati impegnati come “guide” per visitatori e residenti alla scoperta delle bellezze storiche, culturali e ambientali del territorio, proponendo loro anche servizi di ospitalità e svago con l'obiettivo di sensibilizzarli anche alle buone pratiche di turismo sostenibile.

In ogni paese le attività di sperimentazione si sono confrontate con le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria che purtroppo ha segnato non solo la cifra distintiva del 2020 ma anche di buona parte del 2021. Il Covid ha infatti inciso in modo significativo sul normale svolgimento delle attività scolastiche e culturali e quindi anche sul test della metodologia HEROES per l’educazione al patrimonio. L’attuale situazione ha sì richiesto un grande sforzo e un grande impegno organizzativo ma ha anche offerto una grande occasione per tutti i soggetti coinvolti di mettersi ancor più in gioco. Sia i ragazzi che gli insegnanti e gli educatori culturali hanno raccolto la sfida lanciata dalla pandemia facendo proprie tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. I ragazzi hanno fatto lezioni online per la preparazione teorica alle attività di peer education, svolto visite virtuali sui siti d’interesse (musei, gallerie, siti esterni) e hanno dato grande impulso alla ricerca di nuove vie d’espressione che coniugassero educazione, tecnologie digitali e patrimonio culturale. In questo senso, le attività di sperimentazione – al di là di quanto inizialmente programmato – si sono dimostrate “figlie del loro tempo” ed hanno creato l’occasione per apprezzare una volta di più il potenziale creativo e di resilienza dei giovani. I ragazzi hanno infatti tutti risposto con interesse e passione verso le attività proposte, senza però dimenticare mai di riaffermare il valore imprescindibile dell’essere “in presenza”. Il contatto diretto con i beni del patrimonio culturale così come la dimensione relazionale ed emotiva dell’apprendimento rimangono infatti sempre e comunque l’aspetto ritenuto fondamentale per compiere un percorso di crescita e di conoscenza davvero completo.