Internal Workshop ITT Marco Polo, 28-29 Gennaio 2021

Il 28 Gennaio 2021 si è svolta la prima giornata dedicata all’Internal Workshop organizzato dall’ITT Marco Polo rivolto ai docenti ed agli educatori culturali come step fondamentale di disseminazione delle linee guida del Modello Heroes nell’ambito del progetto ‘Heritage and Culture roots for innovative peer Education Strategies’.

Nonostante la situazione ancora critica legata all’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, l’incontro si è svolto in modalità ‘dual learning’: l’innovativo spazio Aula Liberamente ha ospitato infatti il Workshop a cui hanno partecipato dieci docenti della Scuola, mentre a distanza, mediante un sistema di video conferenza, erano collegati una quindicina di colleghi del Marco Polo, alcuni docenti di altre scuole del territorio, gli educatori culturali del Dipartimento Scuola e Giovani delle Gallerie degli Uffizi e due ospiti internazionali, membri del partenariato di progetto, in rappresentanza di EKEDISY, National Centre for Research and Preservation of School Material di Atene. Con il supporto della prof.ssa Jane Nyhan il workshop si è arricchito di una traduzione in tempo reale in lingua inglese, consentendo anche ai colleghi Greci di interagire ed intervenire con domande e richieste di chiarimento.

L’incontro, coordinato dalla prof.ssa Elena Radicchi, docente di Discipline Turistiche Aziendali, Referente Erasmus del Marco Polo e membro del team Heroes, si è aperto con la presentazione realizzata dalla prof.ssa Daniela Bove, docente di Storia dell’Arte attraverso un interessante excursus storico della metodologia Peer-to-Peer education. Si trovano tracce di primi tentativi di applicazione di tale metodo già nel Medioevo con il ‘mutuo insegnamento’, ripreso nel ‘600 dal pastore protestante Comenio e nei due secoli successivi da filantropi e pedagogisti, trovando poi una estensione piuttosto vicina all’approccio contemporaneo con la Scuola di Don Milani nella seconda metà del ‘900.

La Peer education è un metodo educativo basato sulla responsabilizzazione di alcuni membri di un gruppo (peer educator) i quali, dopo essere stati formati, assumono un ruolo tutoriale all’interno del gruppo di appartenenza. L’azione del peer educator mira a potenziare nei pari conoscenze, competenze e abilità (life skills). Nell’approccio moderno si instaura quindi un rapporto di educazione reciproca basato su un linguaggio comune, modalità relazionali dirette, una comunicazione circolare.

L’intervento della prof.ssa Bove, ha posto in particolare l’accento sull’importanza del Patrimonio Artistico e Culturale come asset “sia materiale che immateriale” da cui ripartire in questo particolare momento storico, fonte di ispirazione per la ripartenza del Paese….”Il bello produce bellezza, spingendo l’uomo a nobili azioni”….senza dimenticare l’importanza di un approccio di tipo scientifico alla implementazione del Modello di Peer Education.

L’intervento della prof.ssa Bove è quindi proseguito con l’illustrazione ai docenti di una sorta di canovaccio (canvas) del Modello, in cui gli studenti sono protagonisti nel percorso di costruzione della propria professionalità, ma nel quale è fondamentale anche il ruolo svolto dal docente ‘facilitatore’ che crea e favorisce il clima di collaborazione e dialogo tra i vari partecipanti. Successivamente sono state illustrate ai colleghi ed ospiti le principali fasi del Modello in cui si articola il processo di progettazione e implementazione nell’ambito di un Istituto Scolastico di Istruzione Secondaria.

Il Workshop è proseguito con gli interventi, di taglio più operativo, realizzati dalla prof.ssa Paola Cammeo, docente di Storia dell’Arte e dalla prof.ssa Rita Chemeri, docente di Lingua e Letteratura Spagnola.
In primis è stata presentata dalla prof.ssa Cammeo l’attività di peer education proposta dal Marco Polo, Firenze per bene 2.0, finalizzata alla formazione di un gruppo di studenti del triennio delle scuole superiori nel ruolo di guide/ambasciatori per fornire informazioni ai visitatori ed agli stessi residenti che intendano scoprire le bellezze storico-culturali e ambientali del territorio, oltre a suggerire servizi di accoglienza, svago, ristorazione con l’obiettivo sotteso di sensibilizzare e diffondere tra residenti, turisti e city users, buone pratiche comportamentali nella fruizione del centro storico di Firenze. L’attività svolta dagli studenti sarà prevalentemente di tipo peer-to-peer, poichè i ragazzi saranno formati per relazionarsi con visitatori e cittadini nella stessa fascia di età, ovvero i giovani adolescenti (millennials).
La prof.ssa Cammeo ha sottolineato in particolare tra i principali obiettivi di questa attività, lo sviluppo nei ragazzi di una maggiore consapevolezza sulla eccezionalità, unicità e della bellezza del proprio patrimonio culturale, oltre che lo sviluppo del senso civico, nell’intento di rafforzare il legame tra giovani, città e identità locale, che spesso viene meno soprattutto in una dimensione globale come quella contemporanea.

La prof.ssa Chemeri ha evidenziato nel suo intervento l’importanza non solo di una formazione specifica sulla lingua straniera, che favorisce il potenziamento di competenze di espressione e comunicative con target diversificati di pubblico, ma anche il ruolo di un’educazione alla relazione verso ‘i pari’, con una ricaduta sulla personalità dello studente e sul senso di cittadinanza attiva.

Nella conclusione dei lavori, particolarmente interessante è stato l’intervento del prof. Roberto Mannucci, referente del progetto ‘Blog Florence Teen’ che a cura della Scuola in collaborazione con il Comune di Firenze, è scritto da Under 21 per giovani della stessa età, con suggerimenti per vivere, scoprire ed amare la città dalla prospettiva dei giovanissimi.

La narrazione di una città e del suo patrimonio artistico e culturale, attraverso progetti come Heroes, pensati e rivolti ai giovani, dovrebbe favorire un tentativo di ricostruzione di quel legame tra la ‘pietra e il popolo’, un senso di identità e senso civico, tra i ragazzi e l’eredità culturale dei territorio che essi vivono, anche se oggi non è possibile rinunciare al linguaggio della comunicazione fresco e moderno, anche basato sull’uso delle nuove tecnologie multimediali.

La seconda giornata del Workshop, il 29 gennaio 2021, si è svolta con attività in ‘asincrono’. I partecipanti alla prima giornata sono stati invitati a realizzare una riflessione personale ed autonoma sui temi condivisi il giorno precedente, anche con l'ausilio ed il supporto di materiali messi a disposizione (Sintesi del Modello Heroes e Scheda progetto Firenze per Bene 2.0). Questa attività ha consentito, attraverso la compilazione di un breve set di domande, di raccogliere feedback per l'implementazione e il miglioramento delle Guidelines per la Metodologia Peer Education.


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